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Come la servitization sblocca una sostenibilità profittevole

febbraio 21, 2024 Avvale

Delle molteplici definizioni di servitization, è particolarmente azzeccata quella che lo descrive come un profondo processo di trasformazione aziendale. In particolare, attraverso la servitization l’organizzazione passa da un modello e una logica di business incentrati (solo) sul prodotto a un approccio focalizzato sul servizio. Il concetto fondante è l’offerta di un “insieme” di prodotto e servizio (si parla di Product Service Systems o PSS) con una formula di pagamento ricorrente tipicamente fondata sull’uso (pay-per-use).

Gli esempi vincenti di servitization spaziano in tutti i settori. Rolls-Royce Aerospace, per esempio, fornisce i propri motori alle compagnie aeree con un modello di costo ricorrente basato sull’uso, ma parliamo di servitization anche per i servizi di stampa gestita di cui usufruiscono molti uffici, per il car sharing, per il mercato dei medical device as-a-service, per il light as-a-service, il cooling as-a-service e per svariate altre declinazioni. Quello che è certo è che la servitization modifica la value proposition di molte aziende, così come il processo di generazione del valore.

 

Servitization e il concetto di sostenibilità profittevole

Si dice che la servitization sblocchi una sostenibilità profittevole. Per comprenderne l’essenza, si può partire dal concetto secondo cui il business è sostenibile se persegue (contestualmente) una triple bottom line:

  • la crescita economica;
  • la sostenibilità ambientale;
  • il benessere sociale.

Il grande interesse nei confronti della servitization dipende proprio dalla sua capacità “nativa” di bilanciare tutti e tre gli interessi fondanti dei sistemi economici moderni. 

 

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I benefici economici della servitization

La generazione di profitto non può mancare in un’organizzazione profit, e la servitizzazione ha già dimostrato in diversi ambiti di poter mantenere questa promessa. Innanzitutto, dal punto di vista della differenziazione rispetto ai competitor, ma anche perché il modello as-a-service amplia in modo considerevole la platea dei potenziali acquirenti, e questo sia in ambito consumer che B2B. 
Non dimentichiamo, infine, che la servitizzazione genera un flusso di revenue continuativo lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, stabilizzando le entrate e rendendo più solida la posizione finanziaria dell’azienda.

 

L’impatto (positivo) sull’ambiente e la società

Come anticipato, la servitization abilita un circolo virtuoso in cui alla sostenibilità economica si affianca un impatto positivo nei confronti dell’ambiente, fattore quest’ultimo ormai diventato strategico per la competitività di qualsiasi impresa. Di per sé, la servitizzazione estende il ciclo di vita dei prodotti, associandovi servizi di manutenzione continua, di riparazione e ricondizionamento, mentre il modello pay-per-use ha l’effetto benefico di incentivare l’utilizzo corretto da parte dell’utente, da cui il triplo vantaggio della riduzione di:

  • costi;
  • sprechi;
  • impatto.

Inoltre, il modello stesso fa sì che il produttore (che è anche il service provider) sia incentivato a realizzare prodotti dal lunghissimo ciclo di vita affinché rimangano sul mercato, a generare profitto, il più a lungo possibile.

Quando poi il tutto sfocia in un modello condiviso come il car sharing, si hanno anche dati a supporto: ogni auto immessa nel circuito può rimpiazzare tra le 9 e le 15 auto private, con una significativa riduzione dell’impatto ambientale complessivo.
Altrettanto rilevante, infine, è il tema sociale, al quale abbiamo già fatto un accenno indiretto. Per definizione, la servitization riduce o abbatte gli investimenti in conto capitale (CapEx), trasformandoli in spese ricorrenti, e ciò rende i prodotti e i servizi accessibili a un numero sempre maggiore di persone e di imprese, favorendo l’evoluzione sociale ed economica nel suo insieme.

 

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Servitization come pilastro di economia circolare

Citando il Parlamento Europeo, l’economia circolare è un “modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile”.
Data la definizione, il collegamento tra servitization e circular economy è chiaro: il passaggio da un modello basato sulla produzione e la vendita di prodotti a uno incentrato sulla fornitura di servizi può contribuire in modo significativo all'estensione della vita utile dei beni stessi.

In questo contesto, è fondamentale che il fornitore di servizi mantenga la proprietà del bene. Secondo il World Economic Forum, “Il mantenimento della proprietà delle apparecchiature incoraggia i fornitori di servizi a ripensare lo sviluppo di sistemi modulari, che è fondamentale per un'economia circolare”.
In altri termini, più solenni ma anche più incisivi, la servitization potrebbe aiutarci a proteggere il nostro pianeta.

 
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